Cardelli & Fontana - viewing room - Summer 2022 - Cardelli e Fontana arte contemporanea

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Summer 2022 - Cardelli & Fontana agosto 2022
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SUMMER 2022
Mirko Baricchi | Cesare Biratoni | Luca Lupi | Mirco Marchelli | Beatrice Meoni | Fabrizio Prevedello | Giuliano Sale | Marco Salvetti
viewing room agosto 2022
Summer 2022 - Cardelli & Fontana
Summer 2022 - Cardelli & Fontana
Beatrice Meoni
Senza titolo, 2022
olio su tavola
cm 66x53
Mirco Marchelli, Giovinastro, 2011, tecnica mista e collage su tela, cm 156x136x14
Mirco Marchelli
Giovinastro, 2011
collage e tecnica mista su tela
cm 156x136x14
Marco Salvetti, Denim, 2020, olio e grafite su tela, cm 110x100
Marco Salvetti
Denim, 2020
olio e grafite su tela
cm 110x100
Marco Salvetti, Senza titolo, 2020, olio e pastelli su carta su tela, cm 130x130
Marco Salvetti
Senza titolo, 2021
olio e pastelli su carta su tela
cm 130x130
Summer 2022 - Cardelli & Fontana
Luca Lupi, Esposizione LXXVI, 2022, luce su carta, cm 70x50
Luca Lupi
Esposizione LXXVI, 2022
luce su carta, esposizione di 45 ore
cm 70x50
Luca Lupi, Esposizione LXXI, 2022, luce su carta, cm 70x50
Luca Lupi
Esposizione LXXI, 2022
luce su carta, esposizione di 58 ore
cm 70x50
Dalla fine del 2019 Luca Lupi inizia a sperimentare la capacità della luce del dipingere, con il proprio passaggio, forme e velature di colore, generate dal deterioramento sempre più controllato degli inchiostri.
Dopo i primi esperimenti, creati usando direttamente la luce del Sole primaverile (serie Esposizione, aprile-maggio 2020), Lupi sviluppa una pratica laboratoriale utilizzando lampade a ultravioletti per controllare le condizioni e la direzione di tali impressioni luminose. Seppur più misurato e misurabile, il processo rimane sperimentale.
Come altre tradizioni precedenti, interessate a costruire immagini senza l’uso di macchine fotografiche, anche Lupi si impegna a rivelare, nell’assenza di soggetti, l’inconscio fisico del fotografico, terreno ideale per impressionare la carta con i suoi paesaggi mentali di colore opaco.


Since the end of 2019 Luca Lupi began testing sunlight’s ability to paint forms and fields of color by slowly passing over them while exercising greater and greater control over his inks. Following his first experiments conducted with direct exposure to Spring sunlight directly (Esposizione, April-May 2020), Lupi brought his testing into the laboratory and began using ultraviolet lamps that let him keep all conditions under control and direct his sources of light. Albeit more measured and measurable, the process remains experimental.
As in previous traditions intent on constructing images without the use of photographic equipment, also Lupi is committed to revealing—in the absence of subjects—the photographer’s physical unconscious, the ideal terrain for the imprint of his mental landscape of solid color onto paper.
Luca Lupi, Esposizione LXXIV, 2022, luce su carta, cm 70x50
Luca Lupi
Esposizione LXXIV, 2022
luce su carta, esposizione di 45 ore
cm 70x50
Mirco Marchelli, Voce in capitolo, 2019, tecnica mista, cm 46x42
Mirco Marchelli
Voce in capitolo, 2019
collage e tecnica mista
cm 46x42
Mirco Marchelli, Giardino gaudente, 2020, tecnica mista, cm 39x32x5
Mirco Marchelli
Giardino gaudente, 2020
collage e tecnica mista
cm 39x32x5
Cesare Biratoni, Natura morta di foto, 2020, olio su tela, cm 20x25
Cesare Biratoni
Natura morta di foto, 2020
olio su tela
cm 20x25
Cesare Biratoni, Natura morta di foto, 2020, olio su tela, cm 20x25
Cesare Biratoni
Natura morta di foto, 2020
olio su tela
cm 20x25
Mirko Baricchi, Oltre 1, 2021, olio su tela, cm 150x120
Mirko Baricchi
Oltre 1, 2021
olio su tela
cm 150x120
Mirko Baricchi, Oltre 2, 2021, olio su tela, cm 150x120
Mirko Baricchi
Oltre 2, 2021
olio su tela
cm 150x120
Summer 2022 - Cardelli & Fontana
Beatrice Meoni, Senza titolo, 2022, olio su tavola, cm 40x50
Beatrice Meoni
Senza titolo, 2022
olio su tavola
cm 40x50
Cesare Biratoni, Bagnanti, 2015, olio su carta, cm 57x38
Cesare Biratoni
Bagnanti, 2015
olio su carta
cm 57x38
"Le tensioni nel mio lavoro impiegano moltissimo tempo prima di trovare una risposta che abbia una parvenza di soluzione.  C’è un tema legato alla sedimentazione, alla ripetizione quotidiana dello sguardo che si posa sulla superficie dell’opera e che inevitabilmente rimette tutto in discussione. E’ come se la materia, una volta concluso il lavoro, continuasse a muoversi  con un ritmo molto più rallentato rispetto alla moviola del filmato: un movimento sotterraneo, quasi impercettibile. Un giorno sembra che tutto sia fermo e che finalmente si sia cristallizzato in un’immagine stabile e ragionevole… sorprendentemente bella; il giorno successivo tutta quella sicurezza viene investita da una luce diversa, più obliqua, meno costante, troppo asciutta. Questa successione di impressioni o diagnosi può continuare a lungo, a volte anni; credo siano dovute anche alla permanenza di certe opere all’interno dello studio. E’ come se lo statuto di “opera” fosse legato alla possibilità del dipinto di essere oggetto di sguardi altrui;  sguardi che non conoscono il senso di distruzione operata all’inizio di quel processo creativo. Per questo motivo, e cioè per compensare lo sfascio, utilizzo i soggetti della storia: Il pittore e la modella, le bagnanti, o il pittore e basta, mi sforzo di adagiarli, di posarli su superfici il più possibile risolte, piatte, ritagliate; ma che sono il risultato non concluso di una serie di scontri che ancora risuonano sotto la superficie del lavoro."
Cesare Biratoni

 
 
 
"The confrontation that occurs in painting is not resolved with a definitive diagnosis. It takes a very long time to find an answer to the tensions in my work that has some semblance of a solution. There is a theme related to sedimentation , to the daily repetition of resting one’s gaze on the surface of the work which inevitably calls everything into question. It’s as if, once the work is finished, the material continues to move at a much slower pace with respect to the slow motion of the film. It’s an underground movement, almost imperceptible . One day everything seems to be still and finally crystallised into a stable and reasonable image…..which is surprisingly beautiful ; the next day all that certainty is shown up in a different light, one which is more oblique, less constant, too dry. This succession of impressions or diagnosis can go on for a long time, sometimes even years. I believe these are due to the permanence of certain works within the studio. It’s as if the status of a “work of art” were tied to the possibility that that painting may be looked at by somebody else who will look without knowing of the destruction wrought at the beginning of that creative process. For this reason, to compensate for the break up I use subjects from art history; the painter and the model, the bathers or just the painter, I try to lay them down on surfaces which are as far as possible resolved, flat, cut out. But they remain the unfinished result of a series of clashes that continue to resonate below the surface of the work."
Cesare Biratoni
Summer 2022 - Cardelli & Fontana
Summer 2022 - Cardelli & Fontana
Il tempo dell’azione è un gesto che risuona fuori dallo spazio-cornice. Diventa frammento di corpo, calco del braccio sinistro dell’artista, residuo ma allo stesso tempo atto di offerta. Una mano-fiore è colta nell’atto di aprirsi al mondo, nella continua trasformazione, tra la vita e la morte.
 

The time of action is a gesture that resonates outside the framed-space. It becomes a fragment of the body, a replica of the artist's left arm, residual, but at the same time it is an act of offerance.
A flower-hand is caught in the act of opening itself to the world, in the continuous transformation, between life and death.
Marco Salvetti, Senza titolo, 2021, olio e pastelli su carta su tela, cm 130x130
Marco Salvetti
Senza titolo, 2021
olio e pastelli su carta su tela
cm 130x130
Fabrizio Prevedello, Fiore 199, 2017, acciaio, gesso, legno, cm 144x39x37
Fabrizio Prevedello
Fiore 199), 2017
gesso, acciaio, legno
cm 144x39x37
Giuliano Sale, Retired boxer, 2022, olio su tela, cm 30x24
Giuliano Sale
Retired boxer, 2022
olio su tela
cm 30x24
Mirco Marchelli, Per simpatia, 2021, tecnica mista, cm 71x60x4
Mirco Marchelli
Per simpatia, 2021
collage e tecnica mista
cm 71x60x4
Gian Carozzi, Natura morta, 1971, olio su cartone, cm 27x35
Gian Carozzi
Natura morta, 1971
olio su cartone
cm 27x35
Marco Salvetti, Senza titolo, 2022, olio e oilbar su carta su tela, cm 65x80
Marco Salvetti
Senza titolo, 2022
olio e oilbar su carta su tela
cm 65x80
Mirko Baricchi, Selva 82, 2021, olio su tela, cm 30x25
Mirko Baricchi
Selva 82, 2021
olio su tela
cm 30x25
Mirko Baricchi, Selva 84, 2021, olio su tela, cm 30x25
Mirko Baricchi
Selva 84, 2021
olio su tela
cm 30x25
Con i lavori del ciclo “Selva” siamo di fronte ad una ricreazione sulla tela della superficie del bosco come si trattasse di un frottage a mano libera, oppure Baricchi sta lavorando in sezione e quella che vediamo è in realtà una stratigrafia, un lavoro di natura geologica? Baricchi è più dalla parte della pittura distesa di Monet o di quella tettonica di Cézanne? I suoi sono muschi, foglie secche, superfici di terra umida, o invece sono falde, faglie sovrascorrimenti della crosta terrestre?

 
Do his “Selva” cycle works offer a reproduction of the surfaces of a woods on canvas as if in a free-hand frottage or is Baricchi giving us a section view and what we see is really instead stratigraphy, a representation of natural geology? Is Baricchi more attuned to the expansiveness of Monet or the tectonics of Cézanne? Is he showing us dry leaves, moss, muddy bogland or crustal overthrusts, fault lines and aquifers instead?
Marco Salvetti, Senza titolo, 2022, pastelli e olibar su carta su tela, cm 50x53
Marco Salvetti
Senza titolo, 2022
pastelli e olibar su carta su tela
cm 50x53
Marco Salvetti, Senza titolo, 2022, carbone su tela, cm 57x43
Marco Salvetti
Senza titolo, 2022
carbone su tela
cm 57x43
“La pittura è la finestra che si affaccia su se stessa. Non ci ho mai creduto all'idea della rappresentazione di un immaginario legato alla realtà. Il quadro lo penso piuttosto come un marchingegno che disimpegna il pensiero dal mondo...la pittura è su un'altra orbita, forse prossima alla nostra ma accidentale. Non mi interessa un artista-intelligente, un bravo-artista, un “coerente”.
L'artista ha il solo merito, spesso nell'imprevisto, di quello che deve fare. Che accada per la sua strada”.
Marco Salvetti


“Painting is the window looking out on itself. I never believed in the idea of representing an imaginary connected to reality. I rather think the painting as a device relieving the thought from the world… painting exists on another orbit, maybe close to ours, but accidental. I have no interest in an intelligent-artist, a skilled-artist, a “logical one”.
The artist has the sole credit, often in the unexpected, of doing what he has to. It occurs along his path”.
Marco Salvetti
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